venerdì 25 marzo 2016

Triduo Pasquale: Venerdì Santo...

Il Venerdì Santo
ll Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua cristiana.
In questo giorno i cristiani commemorano la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli di molte confessioni cristiane. 
LA DATA
La data del Venerdì Santo è mobile in quanto collegata con la data della Pasqua. Essendo la Pasqua celebrata in giorni diversi nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa, anche la data del Venerdì Santo non coincide nelle varie tradizioni ecclesiastiche. In certe Nazioni, come la Germania e la Svizzera (ad eccezione del Ticino e Vallese) questo giorno è considerato festivo.
Per la Chiesa cattolica, il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo, secondo giorno del Triduo Pasquale, che segue il giovedì santo. Come nel Mercoledì delle Ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).


IL DIGIUNO
Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto ad espiare nellaPassione, ed assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo9,15); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento gioioso del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua non solo nel memoriale della sua resurrezione, la domenica di Pasqua, ma anche nella continua venuta del Signore nel cuore dei fedeli che sono pronti ad accoglierlo e a morire con lui al peccato per risorgere ad una vita nuova, e infine nell'ultima venuta di Gesù nella gloria alla fine dei tempi.
Non si celebra l'Eucaristia: infatti durante la celebrazione liturgica pomeridiana del Venerdì santo si distribuisce l'eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo (Celebrazione In Coena Domini), in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda. La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di pasqua nella notte del sabato santo, quasi a sottolineare come il triduo pasquale sia un'unica celebrazione per i Cristiani.
La liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull'adorazione della croce, molto importante, in questo giorno. La croce non è un semplice strumento di tortura, ma è segno dell'amore che Dio nutre verso gli uomini. Con la croce Dio riporta la vita vera nel mondo, con la croce Dio insegna all'uomo ad amare. I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati dinanzi alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.

LE CAMPANE DEL VENERDI' SANTO
Il Venerdì Santo le campane, che tradizionalmente richiamano i fedeli alla celebrazione dell'Eucaristia, non suonano in segno di lutto. Occorre però precisare da quale momento, in quanto si riscontrano tradizioni differenti a seconda dei diversi riti cattolici. Secondo il rito romano le campane suonano per l'ultima volta la sera del giovedì santo, e precisamente al canto del Gloria della S. Messa, per poi tornare a suonare a festa durante la Veglia Pasquale, sempre al canto del Gloria, come segno dell'annuncio dei Cristiani della resurrezione del Signore. Nel rito ambrosiano, invece, le campane suonano sino all'annuncio della morte del Signore: le ore 3 del pomeriggio del Venerdì santo. Dopodiché tacciono fino alla veglia pasquale.
La liturgia della Chiesa cattolica, secondo la forma ordinaria del rito romano, prevede l'Azione liturgica della Passione del Signore, detta (In Passione Domini), detta anche Liturgia dei Presantificati, che si articola in tre parti:
  1. la Liturgia della parola, composta di numerose letture e dalla solenne preghiera universale,
  2. l'Adorazione della Santa Croce;
  3. la santa comunione con i presantificati.
La Liturgia dei Presantificati ha origini molto antiche (VII secolo) ed è presente anche nel rito bizantino, come una delle quattro tipologie di Divina Liturgia.

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