giovedì 31 marzo 2016

Veglia Sacro Cuore ...

La Comunità Luce Sia invita tutti coloro che desiderano vivere un momento di pace e di serenità, alla Veglia de Sacro Cuore di Gesù che sarà pregata e vissuta ogni PRIMO VENERDI' DEL MESE.

Durante questo momento di preghiera e di comunione con i fratelli, si ringrazierà il Signore per il mese che è passato e per tutto quello che deciderà donarci nel prossimo mese. Sarà un momento dove ognuno potrà mettersi ai piedi di quel Cuore che tanto ama il mondo. Potrai parlare con il Signore e dirgli tutto quello che provi e vivi, offrendo le speranze e i dubbi.

La veglia sarà preceduta dal santo rosario che avrà inizio alle ore 20:30.
Il Santuario è provvisto di parcheggio quindi cosa aspetti?

Non Mancare!!!!!!


Raccolta Supermercati 9 Aprile ...

La Comunità LUCE SIA il giorno 9 aprile sarà presente presso alcuni supermercati per raccogliere alimenti x coloro che vivono un forte disagio economico. 
CON LA TUA PRESENZA puoi aiutare la comunità in questa nuova iniziativa. COSA ASPETTI A DARE LA TUA DISPONIBILITÀ????

Puoi trovare i membri della nostra Comunità presso il Sigma di Bagnoli, di Soccavo via Montevergine e Conad di via san Donato Pianura. Anche nel poco potrai fare la differenza!

Grazie di cuore!!!


mercoledì 30 marzo 2016

Pasqua: vivere il Cristo risorto in Comunità di luce...

PASQUETTA TUTTI INSIEME!

Come molti ben sanno, il 28 di marzo, giorno comunemente chiamato pasquetta (lunedì in albis per chi fa un cammino di fede), la Comunità dell'Amore e dell'Accoglienza Luce Sia ha preparato un momento di fraternità e di unione dando la possibilità, a tutti coloro che lo desideravano, di vivere questo momento di profonda amicizia ed intensità. Un momento dove ognuno è considerato fratello dell'altro e dove la vergogna e la timidezza vengono messe da parte (continua a leggere l'articolo).




L'invito è stato rivolto a tutti utilizzando i mezzi di comunicazione che ognuno di noi possiede, ma soprattutto con l'avvicinarsi personalmente alle persone alla fine dei momenti di preghiera o delle varie attività. Gioia ed entusiasmo da parte di tutti anche se molti hanno deciso di partecipare giungendo direttamente nella Comunità della Piccola Lourdes.





Naturalmente non vi è stato alcun problema, poichè la grazia e l'abbondanza che Dio ci ha donato tramite il mettere in comune ed insieme le cose, era così grande che è rimasto molto di più (Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Vangelo di Mt 14,21).


 Nessuna preoccupazione per chi ha deciso di abbandonarsi al dono dell'Abbondanza che il Signore ha promesso a tutti coloro che hanno deciso di seguirlo. Nessun pensiero o attimo di difficoltà poiché la Grazia di Dio non abbandona mai i suoi figli.


Prima di dare inizio a qualsiasi attività o divertimento, i membri della Comunità hanno deciso di cominciare la giornata sotto l'ombra dello sguardo di Maria, pregando insieme il santo rosario, sapendo che l'intercessione della Vergine è di grande potenza.

Al termine del santo rosario che ha donato quel raccoglimento necessario per vivere la giornata in armonia e pace, ha avuto inizio la giornata tra canti, balli, giochi, divertimento, musica e tanta provvidenza.

La giornata è terminata verso sera e dopo aver riposto tutto al proprio posto, i membri della Comunità hanno deciso di concludere insieme con un altro momento di fraternità andando insieme a prendere un bel caffè al bar ...

Per chi desidera potrà vivere questi momenti con noi senza vergogna alcuna ... vi aspettiamo!!!





lunedì 28 marzo 2016

La Comunità vive insieme la Pasquetta ...

La Pasqua è giunta e il Signore è risorto per ognuno di noi. La morte e le tenebre sono state vinte e la Luce trionfa nel mondo e nel cuore di coloro che seguono Dio.

Bene e male si sono affrontati in un prodigioso duello e il bene ha trionfato per questo, tutti coloro che amano Dio, gioiscono e festeggiano insieme, così come sta avvenendo adesso nella Comunità Luce Sia.

Nella Comunità Luce Sia del santuario della Piccola Lourdes, molti fratelli e sorelle hanno deciso di vivere insieme questo giorno di festa in quella che il Signore desidera sia una famiglia e una vera e propria comunità.

L'invito, aperto ovviamente a tutti coloro che desideravano partecipare ad una pasquetta diversa dal solito, ha ricevuto le sue risposte. Un grazie a tutti coloro che stanno vivendo questo momento di fraternità insieme e per il loro impegno.

Grazie di cuore e Luce Sia!!!










venerdì 25 marzo 2016

Indicazioni Liturgiche per vivere meglio il Venerdì Santo


VENERDI' SANTO



La liturgia del Venerdì Santo si svolge in tre momenti: Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione Eucaristica. (Il colore liturgico proprio è il rosso)
La lettura della Passione secondo Giovanni costituisce il modo privilegiato di accesso al mistero pasquale, che in questo giornoriviviamo come morte del Signore”.
Gesù non oppone resistenza ai suoi aguzzini, si consegna volontariamente alla morte e dalla morte liberamente accettata, sgorga la giustificazione cioè la salvezza per tutti noi. Dalla sofferenza, dall'umiliazione e dal fallimento, sorge la sua glorificazione. Cristo che muore sulla croce, passa da questo mondo al Padre. Ed è già Pasqua. Non è tempo di lutto e di tristezza “fine a se stessi”, ma giornata che prepara alla pienezza dell'evento che verrà celebrato nella grande veglia pasquale il giorno seguente.

Composizione floreale. Va sottolineato che, la liturgia del venerdì santo, conserva uno stile sobrio e spoglio privo di fiori. Nei luoghi dove l'adorazione della Croce si protrae oltre la liturgia, è possibile l'uso moderato di fiori.

La composizione qui proposta, presenta due rami di palma che avvolgono, in parte, l'asta verticale della croce, che erge dalla composizione stessa. Alla base rami di palmette e rami di ulivo, insieme ad aralie e felci, tracciano la forma vaporosa di un cespuglio da cui emergono amarilli e garofani rossi.

a cura di Suor Maria Giorgia Mana


Triduo Pasquale: Venerdì Santo...

Il Venerdì Santo
ll Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua cristiana.
In questo giorno i cristiani commemorano la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli di molte confessioni cristiane. 
LA DATA
La data del Venerdì Santo è mobile in quanto collegata con la data della Pasqua. Essendo la Pasqua celebrata in giorni diversi nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa, anche la data del Venerdì Santo non coincide nelle varie tradizioni ecclesiastiche. In certe Nazioni, come la Germania e la Svizzera (ad eccezione del Ticino e Vallese) questo giorno è considerato festivo.
Per la Chiesa cattolica, il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo, secondo giorno del Triduo Pasquale, che segue il giovedì santo. Come nel Mercoledì delle Ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).


IL DIGIUNO
Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto ad espiare nellaPassione, ed assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo9,15); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento gioioso del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua non solo nel memoriale della sua resurrezione, la domenica di Pasqua, ma anche nella continua venuta del Signore nel cuore dei fedeli che sono pronti ad accoglierlo e a morire con lui al peccato per risorgere ad una vita nuova, e infine nell'ultima venuta di Gesù nella gloria alla fine dei tempi.
Non si celebra l'Eucaristia: infatti durante la celebrazione liturgica pomeridiana del Venerdì santo si distribuisce l'eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo (Celebrazione In Coena Domini), in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda. La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di pasqua nella notte del sabato santo, quasi a sottolineare come il triduo pasquale sia un'unica celebrazione per i Cristiani.
La liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull'adorazione della croce, molto importante, in questo giorno. La croce non è un semplice strumento di tortura, ma è segno dell'amore che Dio nutre verso gli uomini. Con la croce Dio riporta la vita vera nel mondo, con la croce Dio insegna all'uomo ad amare. I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati dinanzi alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.

LE CAMPANE DEL VENERDI' SANTO
Il Venerdì Santo le campane, che tradizionalmente richiamano i fedeli alla celebrazione dell'Eucaristia, non suonano in segno di lutto. Occorre però precisare da quale momento, in quanto si riscontrano tradizioni differenti a seconda dei diversi riti cattolici. Secondo il rito romano le campane suonano per l'ultima volta la sera del giovedì santo, e precisamente al canto del Gloria della S. Messa, per poi tornare a suonare a festa durante la Veglia Pasquale, sempre al canto del Gloria, come segno dell'annuncio dei Cristiani della resurrezione del Signore. Nel rito ambrosiano, invece, le campane suonano sino all'annuncio della morte del Signore: le ore 3 del pomeriggio del Venerdì santo. Dopodiché tacciono fino alla veglia pasquale.
La liturgia della Chiesa cattolica, secondo la forma ordinaria del rito romano, prevede l'Azione liturgica della Passione del Signore, detta (In Passione Domini), detta anche Liturgia dei Presantificati, che si articola in tre parti:
  1. la Liturgia della parola, composta di numerose letture e dalla solenne preghiera universale,
  2. l'Adorazione della Santa Croce;
  3. la santa comunione con i presantificati.
La Liturgia dei Presantificati ha origini molto antiche (VII secolo) ed è presente anche nel rito bizantino, come una delle quattro tipologie di Divina Liturgia.

giovedì 24 marzo 2016

Indicazioni liturgiche per vivere meglio il Giovedì Santo

PER CELEBRARE IL GIOVEDI' SANTO
Primo rito significativo, a cui non sempre è dato il dovuto spazio, è l’accoglienza degli oli santi, benedetti al mattino dal vescovo nella Messa del crisma. Come suggerito dallo stesso Messale romano, gli oli devono essere portati in chiesa con la processione d’ingresso della Messa nella Cena del Signore perché la comunità parrocchiale li accolga, quale segno di comunione con il vescovo che li ha mandati e con tutte le altre comunità parrocchiali e religiose che li condividono.
Le ampolle, inoltre, non vanno immediatamente riposte nella teca degli oli, ma è bene deporle sulla mensa, in un punto visibile dall’assemblea, per essere incensate insieme allo stesso altare...




La lavanda dei piedi... necessita di essere celebrata bene perché appaia nel suo reale e pieno significato. .... Il messaggio che deve raggiungere i fedeli che partecipano alla celebrazione, infatti, non dev’essere quello di una sorta di quadro scenico sull’ultima cena, quanto l’idea del servizio umile verso il prossimo, del quale Gesù si è fatto modello con il suo gesto di lavare i piedi, ovvero di farsi servo tra i servi. La semplicità dei gesti nella lavanda, l’assenza di luci troppo accecanti sul luogo ove si svolge il rito, la sobrietà nello svolgimento generale dell’azione liturgica, seppur non depauperata dei suoi aspetti essenziali, farà sì che l’aspetto rappresentativo ceda il passo a quello ripresentativo invitando alla riflessione.

Qualche parola va spesa, infine, sull’adorazione eucaristica che segue la Messa della Cena, dopo che l’Eucaristia è solennemente portata all’altare della reposizione. Quest’ultimo non deve avere l’aspetto del sepolcro: non è infatti la tomba di Cristo, ma il luogo dove adorare l’Eucaristia istituita nella celebrazione appena conclusa. Il significato di questa adorazione allora dev’essere quello di sottolineare il rapporto tra la celebrazione eucaristica e il suo prolungamento nell’adorazione,
nonché l’idea della presenza reale e permanente di Cristo nell’Eucaristia.
(Valeria Trapani, "La Vita in Cristo e nella Chiesa", n. 3/2016, pp. 25-26)


L' altare della Reposizione


« Nobiltà e decoro»
L’ Eucaristia è il piccolo lievito che la Trinità beata ha gettato nella grande massa del mondo, e tutta l’ umanità ne è in fermento( Ascensione pag.86 ) – Beato Giustino Russolillo

Il luogo dove viene riposto e custodito il Pane eucaristico dopo la Messa “ in Coena Domini “, il Giovedì santo sera, continua ancora oggi da parte di molti fedeli ad essere chiamato “ sepolcro “. La Chiesa nostra madre, ci esorta a correggere questo termine che risulta improprio. Definire “ sepolcro “ il luogo dove è riposta l’ Eucaristia non è corretto come si diceva prima, in quanto è un termine che si riferisce prettamente nell’ ambito di una pietà che non riguarda la verità della liturgia, ma piuttosto alla devozione.
 La Congregazione per il Culto divino, scrive al riguardo: «Si eviti il termine stesso di “sepolcro”: infatti la cappella della reposizione viene allestita non per rappresentare “la sepoltura del Signore”, ma per custodire il pane eucaristico per la comunione che verrà distribuita il Venerdì della Passione del Signore» (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, 55 del 1988). Queste parole dovrebbero orientare anche l’arredo, che non prevede la presenza di statue o immagini (a meno che non siano affreschi o dipinti che fanno parte della cappella!) e tanto meno una loro apposita collocazione.
L’arredo quindi dovrebbe essere festivo e anche di buon gusto. «Dopo la mezzanotte si faccia l’adorazione senza solennità, dal momento che ha già avuto inizio il giorno della Passione del Signore» (ivi, 56). Il buon senso e il buon gusto devono suggerire quali luci accendere la mattina del Venerdì santo affinché gli occhi e il cuore si orientino al particolare mistero di questo giorno senza venir meno all’onore dovuto alla custodia eucaristica. Si riservi una cappella per la custodia del Santissimo Sacramento e si orni in modo conveniente, perché possa facilitare l’orazione e la meditazione si raccomanda il rispetto di quella sobrietà che conviene alla Liturgia di questi giorni, evitando o rimuovendo ogni abuso contrario. Se il tabernacolo è collocato in una cappella separata dalla navata centrale, conviene che in essa venga allestito il luogo per la reposizione e l’adorazione ( ivi, 49 ).
Non si può, dunque, alimentare una pratica che non si adatta neppure nel “ nome “ alla verità della liturgia. Questo non impedisce di incoraggiare ed educare i nostri fedeli a visitare le chiese,magari sette, a intrattenersi e adorare la presenza eucaristica, dinanzi agli “ altari della reposizione “, preparati con immensa cura e circondati di solennità. ( da La Vita in Cristo e nella Chiesa ).

Risulta dunque evidente come la fioritura del Giovedì santo mai potrà prevaricare i temi della giornata; si consiglia quindi di evitare quelle esagerazioni che - quando non disturbano e non distraggono dalla partecipazione piena, attiva e consapevole alla celebrazione – quantomeno anticipano ingiustificatamente la festa della Pasqua. La fioritura, possibilmente di stagione e sui toni del bianco, andrà senza dubbio ad onorare l’altare della reposizione, ( lungi dall’essere un “sepolcro”, sarà convenientemente ornato),  presso il quale i fedeli adoreranno il pane vivo; un piccolo richiamo, un sobrio bouquet che ne richiami toni e materiali, potrebbe essere collocato nei pressi dell’altare principale. Una precisazione sembra doverosa sul colore della fioritura: accanto al bianco non sembra esagerato accostare un rosa tenue, colore che rimanda alla primavera che sta per venire.

Triduo Pasquale: Giovedì Santo

Il Giovedì Santo è un giorno molto importate per la Chiesa Cattolica: termina il periodo della Quaresima e inizia il Triduo Pasquale, ovvero i tre giorni che precedono a Santa Pasqua e che vengono dedicati alla commemorazione di Passione, Morte e Risurrezione di Gesù; per questa giornata sono previsti diversi eventi importanti, tra i quali spicca la lavanda dei piedi di Papa Francesco: scopriamone il significato.

Durante il Giovedì Santo vengono svolte due celebrazioni: al mattino, e solo nelle Cattedrali, il vescovo provvede alla consacrazione del Crisma, ovvero l’olio santo che sarà utilizzato per tutti i sacramenti dell’anno liturgico successivo; partecipano a questa messa mattutina sacerdoti e diaconi. Nel tardo pomeriggio nelle parrocchie si celebra invece la messa vespertina in Coena Domini, durante la quale si ricorda l’Ultima Cena di Gesù. I quattro Vangeli parlano della preparazione della tavola e del discorso che Cristo tenne ai suoi discepoli con parole di commiato, consacrazione e promessa. Durante questa messa si commemorano l’istituzione del Sacerdozio ministeriale e dell’Eucarestia.



All’Ultima Cena è legato anche l’episodio della lavanda dei piedi: Gesù si alzò da tavola, si munì di un asciugatoio, versò dell’acqua all’interno di un catino e iniziò a lavare i piedi dei suoi Apostoli. Questo compito era solitamente riservato a schiavi e servi, ma Gesù volle dare un ulteriore insegnamento di generosità: bisogna donarsi a tutti i fratelli dell’umanità e non solo verso le figure considerate superiori come potevano essere all’epoca i padroni, il marito o il padre. Per ricordare questo evento al termine dell’omelia il sacerdote lava i piedi a 12 persone; per il Giovedì Santo 2016 Papa Francesco ha scelto di lavare i piedi di 12 profughi che, insieme ad altri novecento, risiedono presso il Cara di Castelnuovo di Porto, la cittadella per gli immigrati che richiedono asilo. Molti hanno sottolineato il fatto che la maggior parte degli ospiti della struttura è di religione musulmana e il fatto che il Papa abbia deciso di lavare i piedi anche a persone non cattoliche deve essere interpretato come un gesto e una richiesta di rispetto verso tutti. Un primo contatto tra il Pontefice e gli ospiti del Cara avvenne il 17 gennaio, quando gli immigrati e i lavoratori della struttura portarono in piazza San Pietro un grande vessillo realizzato cucendo insieme le 25 bandiere delle nazioni rappresentate dentro il centro.

Dopo la lavanda dei piedi Gesù si rimise a tavola con gli Apostoli e riprese a parlare, facendo riferimento al fatto che uno di loro l’avrebbe tradito. Alle domande dei suoi discepoli su chi fosse il traditore, Gesù rispose che sarebbe stato tradito dalla persona alla quale avrebbe porto un boccone dopo averlo intinto. Come tutti sappiamo, il boccone venne offerto a Giuda Iscariota a cui Gesù disse di fare in fretta quello che doveva fare: Giuda prese il boccone, lasciò la tavola e uscì.
Al termine della messa vespertina c’è la reposizione dell’Eucarestia, che non viene conservata sull’altare principale, ma su un altro altare, posizionato in una cappella laterale che viene addobbata con fiori e altri simboli per festeggiar l’istituzione del sacramento dell’Eucarestia. Il resto della chiesa rimane oscurato. Gli altari della reposizione, che vengono comunemente chiamati sepolcri, rimangono allestiti fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando le ostie vengono distribuite ai fedeli durante la celebrazione della Passione di Cristo.

mercoledì 23 marzo 2016

Via Crucis Masseria Grande

Il gruppo della Comunità Luce Sia della parrocchia id Masseria Grande, ha animato la via crucis che si è svolta tra le strade della Masseria. 
Il suono, il canto, la preghiera, la presenza dei fedeli e i segni che richiamano la Via del dolore che Gesù ha vissuto per noi, sono stati tutti mezzi e strumenti per far vivere un momento di preghiera e di meditazione.

Con la speranza che la parrocchia di san Giuseppe e sant'Ignazio, possa sempre più crescere nella fede ed aumentare di numero, così che possano esserci più persone a chiamare i lontani.

Santa giornata a tutti!










Via Crucis diocesana con i giovanissimi...

Domenica 20, i giovanissimi della Comunità Luce Sia, hanno partecipato alla via crucis diocesana per i giovani.

Insieme al vescovo e a tutte le parrocchie della diocesi, chi ha partecipato ha avuto modo di vivere e sperimentare un momento di preghiera e di meditazione soffermando la propria attenzione sulla sofferenza che Cristo ha patito per Amore.

Momento veramente profondo che è stato e sarà ricordato dai nostri giovanissimi, con il sorriso.
Grazie eccellenza e grazie alla diocesi di Pozzuoli!










domenica 20 marzo 2016

Grazie di cuore!

La Comunità Luce Sia ringrazia di cuore tutti coloro che hanno deciso d partecipare alla raccolta alimentare avvenuta ieri durante tutta la giornata.

Le vostre preghiere, la vostra vicinanza, il vostro affetto, il vostro esserci fisicamente e soprattutto grazie all'intercessione di san Giuseppe padre della Provvidenza, la raccolta è stata molto fruttuosa indice che le preghiere fatte da tutti in questi giorni, sono state esaudite.

Per un altro mese la Comunità potrà aiutare le famiglie (più di trenta) adottate nel quartiere ed oltre, nella speranza che questa provvidenza e quest'abbondanza, aumenti sempre di più e dia il suo frutto. Se qualcuno desidera adottare una famiglia mensilmente o un fratello bisognoso, può trovare i nostri contatti sul blog.

Grazie di cuore!!!